Guida
Quanto avete letto finora vi avrà illuminato su un punto: il divertimento di guida non era tra gli obiettivi dei progettisti Dacia quando si sono messi al lavoro sulla Jogger. Anche perché la base di partenza, per quanto ottima, è la piattaforma CMF-B del Gruppo Renault, quindi quella (fra le altre) della Clio, a cui è stato allungato il passo fino a quota 290 cm. In sintesi: non si possono pretendere miracoli nel misto; miracoli che infatti non si verificano. Detto che i limiti di tenuta sono buoni e che la stabilità non è mai in discussione (e dall’alto, comunque, sorveglia tutto l’elettronica), non appena si forza la mano la Jogger allarga la traiettoria con le ruote anteriori, in modo progressivo e rassicurante ma inequivocabile: “sei arrivato, non esagerare”.
La piattaforma, per quanto ottima, è la CMF-B del Gruppo Renault, quindi quella (fra le altre) della Clio, a cui è stato allungato il passo fino a quota 290 cm. In sintesi: non si possono pretendere miracoli nel misto
Comfort sospensioni
Il grandissimo miglioramento delle Dacia, dal punto di vista tecnico, della qualità e degli equipaggiamenti, ha portato a un naturale innalzamento delle aspettative (anche perché pure i listini, giustamente, sono saliti…). Ciò che su una Duster o su una Sandero di prima generazione non si notava, sulla Jogger colpisce abbastanza. Mi riferisco alla qualità dell’assorbimento delle sospensioni, allo smorzamento per essere preciso. La Jogger infatti non è un’auto rigida, però quando una ruota incontra un’irregolarità (più le buche dei dossi) si avverte un colpo abbastanza secco. La sensazione è che la sospensione sia poco “filtrata”; in conseguenza di ciò, il livello di qualità percepita cala leggermente.
Il motore può bastare
Accogliente per le persone, capiente per i bagagli, potrebbe capitare che la Jogger viaggi molto “appesantita”. E qui sorge il dubbio, legittimo: bastano i 110 CV del motore e i suoi 200 Nm di coppia? La risposta è sì, a patto di non avere troppe pretese. Questo “mille” è piccolo solo nella cubatura perché, grazie anche ai rapporti relativamente corti, offre risposte molto vivaci già da 1.400 giri, persino quando si viaggia in 5 e con qualche bagaglio a bordo. L’unico piccolo compromesso che si deve accettare, in queste condizioni, è che i 3 cilindri, inevitabilmente, innescano qualche vibrazione.